CUKI SAVE THE FOOD
Contro lo spreco, per condividere il buono

 

Ogni anno nel mondo buttiamo via 1,3 miliardi di tonnellate di cibo ancora buono*, l’equivalente di 6 grandi navi portacontainer a pieno carico. Ciò vuol dire che un terzo del cibo prodotto viene sistematicamente sprecato. Non è solo illogico e antieconomico: è profondamente ingiusto, soprattutto se pensiamo alle disparità nel consumo alimentare sul nostro pianeta. La "legge Gadda" contro gli sprechi alimentari e farmaceutici, approvata il 2 agosto 2016, incentiva al "recupero di alimenti per il consumo umano per evitare la distruzione" (art. 5).
Cuki Save the Food dà un valore concreto alla lotta contro lo spreco: insieme a Banco Alimentare recuperiamo parte del cibo in eccesso nelle mense, nei luoghi di ristorazione e nei supermercati, e lo doniamo a chi ne ha bisogno.

*fonte: FAO


 

SAVE BAG
Chi non spreca è buono due volte

Da Cuki Save the Food nasce Save Bag, la doggy bag di Cuki per portarti a casa ciò che non ti godi al ristorante.
Molto più di una vaschetta: un vero antidoto contro lo spreco, per una nuova cultura del consumo responsabile.

Save Bag nasce da lontano, coinvolge aziende, professionisti e consumatori (cioè tutti noi) in un unico grande progetto antispreco, lanciato in occasione di Terra Madre Salone del Gusto 2016.
Scopri in 2 minuti e mezzo la strada che ha portato a Save Bag.

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Entrerai a far parte della più grande community antispreco in Italia.

Chi è buono 2 volte sceglie Save Bag

Scopri le testimonianze di chi ha scelto Save Bag.

Entra in vigore la Legge Antisprechi

14 Settembre 2016 – L’Italia è il secondo paese europeo a dotarsi di questa normativa dopo la Francia.

I prodotti alimentari vicino alla data di scadenza ma ancora in buono stato potranno essere donati, così come la frutta e verdura rimasta nei campi potrà essere raccolta da volontari e devoluta. Anche farmaci e vestiti saranno destinati a chi ne ha più bisogno.

Il fattore educativo che questa Legge promuove non è di minore importanza: le eccedenze alimentari e gli alimenti recuperati non sono catalogabili come rifiuti ma anzi possono significare un’ancora di salvezza per tutti coloro che senza patirebbero la fame.