In Italia, i numeri dello spreco alimentare, nella ristorazione collettiva e commerciale, sono impressionanti: circa 2.6 miliardi di euro è il valore economico annuo che viene sperperato con 185.000 tonnellate di cibo sprecato.
Torino, 15 maggio 2018 – Torino capitale del Food e delle buone pratiche a tavola. Scoccata un’altra freccia nella lotta allo spreco alimentare, grazie ai ristoranti del poliedrico e incontenibile conduttore televisivo e attore torinese Piero Chiambretti che hanno sposato il progetto Save Bag, ideato nell’ambito del progetto di Corporate Social Responsability Cuki Save the Food in collaborazione con Fondazione Banco Alimentare Onlus.
Nata nel 2016, in occasione di Terra Madre Salone del Gusto, Cuki Save Bag, la doggy bag di Cuki, è stata creata con l’obiettivo di consentire la riduzione degli sprechi alimentari nel settore della ristorazione.
Da oggi, anche nei noti ristoranti dell’attore si potrà richiedere la vaschetta per portarsi a casa quanto non consumato. Tutti i locali “targati” Piero Chiambretti, Birilli e Fratelli La Cozza, per citarne solo due, infatti, sono stati dotati della Cuki Save Bag. Una vetrofania posizionata all’ingresso ricorda questa opportunità e il personale di sala inviterà i clienti a utilizzarla in caso di cibo avanzato.
“Se hai gli occhi più grandi della pancia usa la testa” è questo il cuore pulsante del progetto, che vuole diffondere una nuova buona pratica, ormai consolidata nel mondo anglosassone: superare il muro dell’imbarazzo e diffondere l’abitudine di richiedere al ristoratore l’asporto a casa delle portate non completamente consumate, rispettando il valore del cibo e contribuendo alla lotta contro lo spreco alimentare.
L’Italia è il paese del buon cibo, delle materie prime migliori, ci vengono riconosciuti gli chef migliori al mondo, ma paradossalmente gli italiani sono gli unici a vergognarsi di chiedere la doggy bag
“Abbattiamo questo paradosso tutto italiano, chiediamo la Doggy Bag! Perché vergognarci di portare via il cibo che non consumiamo, oltretutto anche pagato? Se lo lasci nel piatto, mica facciamo lo sconto! Ahimè lo dobbiamo buttare nella spazzatura, ha dichiarato Piero Chiambretti, comico e imprenditore di successo nella ristorazione torinese. Inoltre chiedere di portare via il cibo non consumato ai nostri tavoli, per noi è un complimento. Vuol dire che facciamo bene il nostro lavoro, che un piatto è piaciuto. Non sprechiamo. E’ importante diffondere questo messaggio, richiedere la doggy bag vuol dire diventare ambasciatori del rispetto che ognuno di noi deve avere verso un elemento prezioso come lo è il cibo”.
In Italia, i numeri dello spreco alimentare, nella ristorazione collettiva e commerciale, sono impressionanti: circa 2.6 miliardi di euro è il valore economico annuo che viene sperperato con 185.000 tonnellate di cibo sprecato. Se si considera il dato nel suo insieme, analizzando anche le altre cause di spreco il dato aumenta, solo nel nostro Paese, a quasi 6 milioni di tonnellate di cibo non consumato e buttato per circa 12 miliardi
di euro (Fonte Indagine “Surplus Food Management Against Food Waste, 2015 . Il recupero delle eccedenze alimentari. Dalle parole ai fatti” realizzata da Politecnico di Milano e Fondazione Banco Alimentare).